Primo caso di malaria autoctona nel Belpaese: la povera Sofia Zago ha contratto la malattia senza essere mai stata in zone tropicali
Sofia Zago morta per malaria autoctona in Italia
Il Trentino trema alla notizia di un caso di malaria autoctona: Sofia Zago, una bambina di 4 anni era stata ricoverata al Reparto di Malattie Infettive all’Ospedale Santa Chiara di Trento e poi trasferita a Brescia. La paziente, di origine trentina, ha contratto la patologia senza aver fatto viaggi in aree tropicali o subtropicali, zone in cui è facile il pericolo di essere contagiati causa presenzz di specie di zanzara anofele o Anophele. Purtroppo, nonostante l’impegno e le cure della struttura ospedaliera, è morta tra la notte di lunedì e martedì.
Morte di malaria in Italia, vittima Sofia Zago di 4 anni
Sofia Zago è deceduta per malaria autoctona, ovvero contratta in loco in Trentino o forse in Veneto: era stata portata al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Trento lo scorso sabato, perché da lunedì la bimba di 4 anni aveva febbre alta, quasi 40 gradi. Immediato il ricovero in ospedale e la ragazzina era cosciente. Poco dopo, la tragedia: Sofia è entrata in coma. La diagnosi ha spiazzato sia il personale medico, sia i genitori, ma nonostante il disorientamento, sono state immediate le terapie e la decisione di trasferirla all’ospedale di Brescia, in quanto è presente un reparto dedicato alle malattie tropicali. Purtroppo, nonostante la terapia, Sofia è morta durante la notte.
La malaria è tornata in Italia?
Come si diceva prima, la piccola Sofia Zago non è certo andata a fare le vacanze in un luogo tropicale, bensì a Bibione, località balneare veneta ideale per le famiglie. Ma la piccola di 4 anni, durante Ferragosto, si era sentita poco bene ed era stata ricoverata nello stesso ospedale di Trento che ospitava bambini africani affetti dalla malaria nel reparto di Pediatria. La struttura ospedaliera di Trento, per precauzione, ha ordinato una disinfestazione. La Magistratura di Brescia ha aperto una indagine.
Malaria autoctona in Italia, cosa fare
In Italia non sono presenti specie di zanzare trasmettitrici della malattia, ma in questo caso, visto che non si sa per certo l’origine della patologia, le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità in Italia consiglia di effettuare una disinfestazione dell’area come profilassi, nonostante il rischio di contagio sia veramente basso anche per coloro i quali hanno frequentato il suddetto reparto.