L’annuncio su Facebook del vice presidente della Camera Luigi Di Maio del M5S accetta la candidatura a premier nonostante le polemiche sulle nuove regole del Movimento 5 Stelle
Luigi Di Maio candidato premier M5S, polemica su Facebook
“Andiamo a Palazzo Chigi e facciamo risorgere l’Italia. Oggi ho accettato di candidarmi a premier per il Movimento 5 Stelle”. Questo è un estratto del lungo post su Facebook del vice presidente della Camera Luigi Di Maio, in cui annuncia di aver accettato ufficialmente la candidatura a premier. Una decisione che arriva dopo il cambio delle regole per gli aspiranti candidati premier del M5S. La guerra si combatte sui social network, soprattutto da chi è stato sospeso o escluso in passato perché indagato o perché, a detta di qualcuno, non stava bene a Beppe Grillo. Adesso, il testimone passerà da Grillo al futuro vincitore delle primarie.
Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo ha cambiato le regole per Luigi Di Maio?
Molti accusano Beppe Grillo di aver cucito le nuove regole della competizione su misura per Luigi Di Maio. La polemica impazza su Facebook e caso lo solleva il deputato Luigi Gallo con un post sul suo profilo social: “Dal Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo al Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio. A voi i commenti”. Il parlamentare passa ad indicare i poteri del capo politico dei pentastellati: indice le votazioni in Rete, sceglie i temi da mettere in votazione, definisce le regole per le candidature, può far ripetere una votazione, sceglie il collegio dei probiviri (ovvero l’organo di garanzia che si occupa delle espulsioni nel M5S) da mettere ai voti e con la consultazione online può cancellarne la decisione.
Perché Riccardo Nuti e Luigi Gallo sospesi dal Movimento 5 Stelle e non Luigi Di Maio
Poco prima era stato il parlamentare siciliano Riccardo Nuti, sospeso dal Movimento insieme ad altri , a intervenire, a proposito delle regole per la scelta del candidato premier: Lui è indagato e quindi sospeso, mentre Virginia Raggi e Luigi Di Maio, nonostante siano indagati, non sono stati sospesi e il Presidente della Camera del M5S è stato addirittura candidato premier in via ufficiale. La scelta di ammettere al voto online gli indagati è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: Di Maio, dopo i fatti di Genova, si candida premier nonostante la querela per diffamazione partita dal ex candidata sindaco del capoluogo ligure Marika Cassimatis. Eppure c’è chi ipotizza che Beppe Grillo rimarrà comunque come garante delle regole, una terza figura non candidabile e fuori dalla contesa.