La compagnia aerea Low Cost Ryanair si fa portavoce degli altri vettori aerei e lancia un allarme: se entro un anno non si provvede ad accordi bilaterali con l’UE, la GB, a seguito della Brexit, potrebbe rischiare di non avere più collegamenti aerei con il vecchio continente. Con la Brexit, infatti, dal 2019 si verrebbe a creare un vuoto normativo a seguito dall’abbandono dell’Open Skyes che fa parte della normativa dell’UE e la cosa comporterebbe il ritorno alle normative di concessione delle rotte aeree internazionali tra Paesi appartenenti a diversi Mercati.
La conseguenza sarebbe, in questo caso, l’azzeramento delle operatività da/per la GB. Conseguenze pesanti sarebbero per l’occupazione che vede 3 mila addetti all’aviazione civile in GB per un traffico che coinvolge 44 milioni di passeggeri all’anno. Il termine è ridotto poiché la schedulazione dei voli deve avvenire con un anno di anticipo, per cui nel 2018 occorre schedulare i voli per il 2019 ma in mancanza di accordi le Compagnie aeree non potranno schedulare alcunché rispetto ai collegamenti con la GB.
Si rischia l’azzeramento del trasposto aereo civile, per questo Ryanair mette in risalto la priorità di un piano per l’aviazione civile nelle trattative per la Brexit che si sono ufficialmente avviate oggi con la consegna al Presidente UE Tusk della lettera con cui si comunica l’appello all’art. 50 del Trattato di Lisbona.