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Coronavirus ed eventi: ecco cosa succederà nei prossimi mesi

La diffusione del Covid 19 ha cambiato profondamente la vita di ognuno di noi. Se alcune (pochissime) cose sono rimaste invariate, tante altre hanno subito un mutamento radicale, ad esempio la vita sociale.

Ci stiamo, sempre più, abituando a guardare dallo schermo dei nostri TV partite di calcio a spalti desolatamente vuoti, concerti in streaming dei bei tempi andati. E, vista la attuale situazione, la sensazione è che non si ritornerà molto presto alla normalità. Per quanto ci si possa attenere rigidamente alle regole stabilite (uso della mascherina e igienizzazione frequente delle mani), ci sono eventi in cui mantenere la distanza di sicurezza risulta praticamente impossibile. Tra questi, appunto, figurano le manifestazioni sportive, o artistiche e musicali, le quali sono state duramente colpite fin dagli esordi della pandemia, e, ancora oggi, non intravedono la luce in fondo al tunnel. Anche per questo il settore dell’organizzazione eventi a Milano e nelle regioni più colpite sta vivendo un periodo di crisi e sta tentando di portare online tutti gli eventi che lo consentono.

 

Un mercato duramente colpito

Il problema appare però serio. Gli artisti in Italia hanno dato vita a più di una manifestazione per far sentire la propria voce, per ricordare al Governo che sono lavoratori con bisogno di sussidio anche loro, nonostante non facciano turni in fabbrica. Effettivamente Federcongressi ha dichiarato un grave colpo al PIL, pari a circa 36 miliardi, con conseguente perdita di posti di lavoro, e aumento del tasso di disoccupazione.

Ciò  rende evidente come sia indispensabile impegnarsi per capire come agire per far riprendere lo svolgimento di tali manifestazioni al più presto e in sicurezza.

 

Non digitalizzeremo tutti gli eventi

Se per fiere o congressi, il passaggio al digitale sembra offrire vantaggi che potrebbero perdurare nel tempo, anche oltre il periodo pandemico, la stessa cosa non si può dire per le manifestazioni artistiche.

Assistere ad un concerto dal vivo e in compagnia, ha un impatto emotivo non paragonabile a quello che si avrebbe guardando lo stesso concerto da casa! Stesso discorso si può fare per un quadro: dopotutto nessuno potrà mai soffrire della sindrome di Stendhal osservando un’opera d’arte estatica e magnifica dalla TV o dallo schermo di uno smartphone. Non credi?

 

Conclusioni: priorità all’igiene e alla sicurezza

Per tutti questi motivi, anche se è ormai scientificamente provato che le manifestazioni dal vivo sono le meno sostenibili dal punto di vista dell’impatto ambientale, bisognerà riorganizzarle.

Si dovranno avere tante accortezze in più, sia nei confronti dell’ambiente, sia verso la possibilità di contagio, ma è necessario che avvengano ancora. Altro aspetto da non trascurare è quello economico. Tra aziende in cassa integrazione da mesi, attività che non hanno retto l’urto e hanno abbassato le serrande definitivamente dopo questo periodo è ovvio che ci sarà una netta contrazione della spesa pro-capite degli italiani.  Quindi gli italiani preferiranno risparmiare e prediligeranno le spese essenziali rispetto a quelle superflue, per lo meno le persone più colpite da questa crisi. Per questo occorrerà incentivare le vendite dei biglietti con prezzi accessibili e garantire alle persone la sicurezza di partecipare all’evento. Infine si prevede l’eventualità che gli eventi in streaming inizieranno ad essere a pagamento per cui lo scenario degli eventi è aperto e soggetto a cambiamenti repentini.

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