I pronostici in materia di sicurezza sul lavoro stanno mettendo insieme dei dati tutti a vantaggio per i lavoratori e anche per le imprese. Stando a ciò che dicono i dati dell’INAIL infatti stanno calando sia i dati circa la frequenza (-16%) che quelli in materia della gravità (-40%) degli incidenti. E non a caso negli ultimi 3 anni sono salite di un terzo le aziende che si sono conformate al contenuto delle norme in materia di prevenzione. Infatti per l’Ente le imprese a norma sono diventate quasi 17 mila.
Incidenti sul lavoro in calo: ecco i dati INAIL
Le imprese che sono salite, cominciando però da un grado di sicurezza base, ad un livello certificato sono state in grado di registrare una diminuzione del 16% degli infortuni, che nel 40% dei casi sono sembrati meno gravi se paragonati a quelli nelle aziende che invece non godono di certificazione. Questi almeno sono i dati emersi dal Quaderno dell’Osservatorio Accredia dedicato alla salute e alla sicurezza sul lavoro, raccolti servendosi anche dell’aiuto e della collaborazione tra Inail e Aicq e che è stato pubblicato a Roma dal presidente dell’Inail, Massimo De Felice, e da quello di Accredia, Giuseppe Rossi e dell’Associazione Italiana Cultura Qualità Claudio Rosso.
Aumento della sicurezza sula lavoro: perché questo progresso?
Il presidente INAIL ha dichiarato che questo «è un primo risultato utile per individuare i fattori che hanno condotto le imprese sulla strada della certificazione e per valutare gli esiti di questa propensione alla qualità».
Il contenuto quaderno dell’Osservatorio Accredia, a distanza di sei anni dalla prima edizione, dà la dimostrazione della più favorevole e progressiva efficacia delle politiche di prevenzione nelle aziende che hanno a loro disposizione dei sistemi di gestione certificati sotto accreditamento. La portata di queste riduzioni, stando ai dati raccolti, può mutare in modo considerevole in base al settore di attività.
Nell’industria del legno, per esempio, la diminuzione della frequenza degli infortuni nelle aziende certificate ha raggiunto un valore pari al 7%, mentre l’indice che ne registra una più bassa gravità sfiora il 61%. Il tessile, invece, ha totalizzato una riduzione del 10% dell’indice di frequenza e del 30% di quello di gravità.
Aumenta la sicurezza sul lavoro: cosa pensa il presidente INAIL
Secondo De Felice la norma tecnica volontaria è «un ausilio importante», dal momento che accresce e ree più forte la legislazione. Con la certificazione, ha dichiarato infine il presidente Inail, «è garantito il rispetto delle norme, documentata la qualità dell’impresa, correttamente tutelata la competitività. Sono tutti mezzi e azioni che contribuiscono, in grande, al miglioramento del sistema socio-economico».
Negli ultimi tre anni sono cresciute di un terzo le aziende che hanno mirato a rafforzare la prevenzione: oggi sono quasi 17mila. E affidarsi ad imprese di consulenze come https://www.impresitalia.com/ ha favorito il progresso della maggiore sicurezza in materia di lavoro nelle aziende.
Le Certificazioni di sicurezza nelle aziende
L’applicazione ed il rispetto delle certificazioni di sicurezza sul lavoro sono da tenere vivi nella propria prospettiva con notevole importanza.
Infatti, sulla base delle statistiche condotte su uno standard di poco più di 300 aziende, che si sono adeguate a tali misure, è venuto fuori che quasi tutte hanno dato prova di un notevole miglioramento delle condizioni di sicurezza, che si quantifica nella riduzione di infortuni e malattie professionali e nello svolgimento di attività di formazione.
Mettendo in pratica quanto prescritto dalle certificazioni internazionali, le imprese hanno registrato un grandissimo miglioramento in termini di immagine e di rafforzamento della loro competitività sul mercato. Nel nostro Paese, l’attenzione posta dalle Regioni al tema della sicurezza non è la medesima. Nel Nord, il più alto numero di aziende conformate ai sistemi di gestione è stato raggiunto nella Valle d’Aosta (24,9%) mentre al Sud, dove i valori sono opposti la Regione che ha dato prova di più sensibilità sullo spinoso argomento è il Molise (13,5%), seguito da Basilicata (13,1%) e Puglia (12,8%).