Comincia a prendere forma la dinamica dell’omicidio di Noemi Durini. L’autopsia fatta sul corpo della ragazza confermerebbe in parte il racconto del fidanzatino. La sedicenne sarebbe stata picchiata prima di essere uccisa.
Noemi Durini uccida dal fidanzatino
La storia di Noemi Durini continua a restare avvolta dai drammi familiari. Perché il fidanzatino ha deciso di uccidere la ragazza? Poco prima del tragico gesto il diciassettenne ha affidato a una lettera i suoi pensieri su Noemi. “Ho cercato di dimenticarla, ma la amo ancora”, parlando appunto di Noemi. Il diciassettenne reo confesso, dopo dieci giorni, ha ammesso quello che tutti speravano non fosse possibile. Noemi Durini non era stata rapita, la ragazza era ormai morta da tempo. La cosa che adesso si chiedono gli inquirenti è: il ragazzo ha davvero fatto tutto da solo?
Noemi Durini picchiata prima di essere uccisa
L’autopsia fatta lunedì 19 settembre, conferma in parte quanto raccontato dal fidanzatino di Noemi Durini. Il ragazzo, noto a Specchia per i maltrattamenti fatti a Noemi, ha dunque chiamato alle 5:00 del mattino la vittima portandola in un posto isolato. Secondo un primo referto dell’autopsia però Noemi in un primo momento sarebbe stata picchiata, la conferma arriverebbe proprio dalle contusioni multiple sul corpo. La ragazza, inoltre, è stata colpita anche con delle pietre e con un coltello, tanto che un pezzo della sua lama è stata trovata nel corpo di Noemi Durini.
Noemi Durini, il fidanzatino potrebbe aver avuto dei complici
La situazione del fidanzatino peggiora di ora in ora. Dopo la notizia riguardante le percosse subite da alcuni compagni di cella, secondo gli inquirenti il ragazzo non avrebbe ucciso Noemi Durini con il supporto di alcuni complici. Sul corpo della vittima sono stati trovati tracce differenti di DNA, i quali attualmente sono al vaglio dei medici legali. In questo frangente però resta al vaglio degli inquirenti anche la posizione del padre dell’omicida, al momento accusato solo di occultamento di cadavere. Secondo il padre di Noemi Durini, infatti, sarebbe stato l’uomo a compiere materialmente il delitto e non il figlio diciassettenne.