Protezione della privacy cercasi, alcune app leggono la posta su Gmail?

Protezione della privacy cercasi, alcune app leggono la posta su Gmail?

La protezione della privacy in rete sembra restare una chimera. Tutto quello che facciamo tutto quello che compriamo sembra essere monitorato. Anche i nostri dati sensibili. A mettere a disposizione i nostri dati a terzi di cui sconosciamo l’esistenza ci pensano i due colossi di internet. Se durante le elezioni americane, Facebook avrebbe venduto dati dei suoi utenti, oggi è il turno di Google ad essere stato scoperto. Alcune app leggono la posta su Gmail?

Marketing e email a disposizione delle app?

Tra la giungla e la rete sembra esserci poca differenza il problema è che in rete il pericolo non viene spesso percepito. I nostri dati sono a disposizione di parecchi e noi nemmeno ci facciamo più caso. Nel fatto specifico, Google ha messo a disposizione il contenuto delle email a società di servizi di raccolta dati per marketing e sviluppatori di app per i nostri dispositivi elettronici. La notizia arriva dal Wall Street Journal, che in un articolo ha spiegato come il colosso Google attraverso un’attività di controllo da parte di Return Path ed Edison Software, scansionava le email inviate dagli utenti clienti del servizio Gmail, il più diffuso al mondo con oltre un miliardo e mezzo di utenti registrati.

“Smetteranno di leggere i messaggi degli utenti”

Nella mente di chi ha seguito i fatti relativi alla gestione della protezione della privacy in rete è balzato subito in mente la promessa fatta da Google stesso. “Smetteremo di leggere i messaggi degli utenti e questi non saranno utilizzati per la realizzazione di inserzioni pubblicitarie mirate agli interessi del pubblico“. La questione era già stata ammessa dalla stessa azienda di Mountain View già nel 2013. Ma a quanto pare il lupo perde il pelo ma non il vizio. In questo caso, il problema riguarderebbe il problema dato da Google a società terze di controllare i contenuti. Di tutto questo gli utenti sono stati tenuti all’oscuro, e una mail privata, possibilmente con contenuti aziendali importanti è stata letta chissà da chi.

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