Manuela Bailo è stata uccisa. Il corpo della donna è stato trovato in una cascina. L’omicidio è avvenuto il giorno della scomparsa, dopo un litigio. L’amante ha confessato.
Manuela Bailo, la confessione dell’amante
La 35enne bresciana scomparsa il 28 luglio 2018 è stata trovata oggi. I suoi resti erano sepolti nel terreno nei pressi di una casina del cremonese. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, l’amante ha confessato l’omicidio. Fabrizio Pasini, collega di Manuela Bailo, ha condotto gli inquirenti nel luogo dove era sepolta e ha fornito le indicazioni del posto dove aveva lasciato la sua auto. Il delitto si è consumato la sera della scomparsa, al culmine di un litigio, nel corso del quale Pasini è stato colpito alle costole. Le attenzioni degli inquirenti si erano concentrate sull’amante della 35enne e sull’ex fidanzato, con il quale conviveva. La pista seguita era quella passionale. In un’intervista rilasciata al Giornale di Brescia, Fabrizio Pasini aveva detto che si era fatto male inciampando in un tappeto. Le indagini però non sono chiuse, manca il movente.
Le ricerche di Manuela Bailo
Il pomeriggio del 28 luglio, Manuela Bailo è uscita con la sua auto, una Opel Corsa di colore grigio. Le telecamere di sorveglianza hanno ripreso il passaggio della macchina in città, poi è sparita nel nulla. I carabinieri hanno sentito tutte le testimonianze di amici, colleghi e familiari di Manuela Bailo e controllato la corrispondenza in entrata e in uscita, sia cartacea che virtuale.
I messaggi dal cellulare di Manuela Bailo
La bresciana aveva una relazione con il collega, ma questo punto è da chiarire perché non è certo che i due stessero ancora insieme. Fabrizio Pasini aveva dichiarato, sempre al Giornale di Brescia, che aveva sentito Manuela Bailo e che sapeva che sarebbe andata al lago. Si era dimostrato sempre tranquillo e aveva detto che la loro relazione era finita da un anno. Eppure la sera prima della scomparsa si erano visti insieme ad altri colleghi per un aperitivo. L’uomo forse ha tentato di depistare le indagini perché ha inviato alcuni messaggi al telefono della vittima, prima che risultasse irraggiungibile e a tal proposito aveva detto che voleva informarsi sulle sue condizioni di salute, perché da una collega aveva saputo che non stava bene.