I ticket restaurant forniti dai datori di lavoro da domani, 9 settembre 2017, saranno cumulabili e utilizzabili anche nei mercatini, negli spacci aziendali, negli agriturismi: non sono cedibili ed è escluso il resto.
Buoni Pasto, nuove regole da sabato 9 settembre 2017
Le nuove regole per i buoni pasto annunciate ad agosto entreranno in vigore da domani, sabato 9 settembre 2017. Sarà possibile usare i ticket restaurant non solo come già accade nei bar, nelle tavole calde e nella grande distribuzione, bensì nei mercatini, negli spacci aziendali, negli agriturismi. Un decreto del Ministero dello Sviluppo Economico ne ha esteso l’ambito di utilizzo anche ad attività finora escluse. Le nuove regole prevedono anche la cumulabilità giornaliera dei buoni fino ad un massimo di otto, entro la precedente che imponeva di usare un solo ticket al giorno, il cui valore nominale è in media di 6 euro. Tuttavia non era raro vedere consegnare alle casse dei supermercati blocchetti di buoni per pagare la spesa, visto che i controlli sono pochi. Resta valido, invece, il divieto di cederli a un’altra persona e di utilizzarli nelle giornate in cui non si è in ufficio, mentre è assolutamente vietato dare il resto, in quanto sono utilizzabili per l’intero valore facciale.
Cosa sono i buoni pasto e come si usano
I cosiddetti buoni spesa, o coupon, o ticket restaurant sono nati come servizio sostitutivo delle mense aziendali. Poi, col passare del tempo, hanno assunto il valore di moneta vera e propria per comprare dei beni. Infatti, tanti ci facevano la spesa e compravano sigarette oltre a mangiarci al ristorante. Col passare del tempo, però, si è voluto ridurre il loro uso, ma con la Legge di Stabilità 2016 assumeranno i connotati di buoni pasto, una vera e propria moneta defiscalizzata e decontribuita fino a 7 Euro per i ticket elettronici.
Buoni Pasto, diatriba tra Parlamento e associazioni di categoria
Nonostante Camera e Senato avessero proposto un innalzamento del valore monetario del buono pasto a 21 euro per evitare la cumulabilità dei ticket e imbrogli, il parere contrario delle associazioni di categoria e dalle imprese di largo consumo hanno spinto il Parlamento a votare le nuove regole per i buoni pasto senza aumentarne il loro valore e mantenendo la possibilità di accumularli. Il nodo erano le commissioni troppo salate e gare di appalto molto soggettive.