Il burro inizia a scarseggiare in Francia ed è panico mondiale: a rischio produzione di croissant e biscotti, come fare se le scorte finiranno?
Scorte di burro in Francia scarseggiano, a rischio produzione cornetti e biscotti
Bloomberg ha gettato il panico tra gli amanti del cornetto e cappuccino prima di entrare al lavoro. Pare che in Francia sia in atto una guerra dei prezzi per questo condimento tra commercianti locali. Il burro è molto più usato Oltralpe rispetto all’Italia. Il Belpaese è la nazione che ne consuma di meno in assoluto, un misero chilo e mezzo all’anno, in quanto si preferisce l’olio d’oliva in cucina. Thierry Roquefeuil, presidente della federazione dei produttori di latte, spiega come i supermercati francesi si rifiutino di aumentare i prezzi, anche solo di pochi centesimi di Euro. I produttori, bramosi di guadagno, decidono di fare accordi commerciali con l’estero, facendo rimanere i francesi a bocca asciutta.
Perché manca il burro in Francia
I prezzi del burro sono triplicati in un anno. Per comprare una sola tonnellata, si spendevano 2mila e 500 Euro, oggi si spenderebbero 7mila. La Coldiretti ha già avvisato i consumatori italiani che gli aumenti sul burro interesseranno anche il nostro Paese a partire da marzo, ma in maniera marginale visto che in Italia se ne consuma veramente poco. Dopo aver demonizzato l’olio di palma, pasticcerie e cioccolaterie italiane ed europee si troveranno in difficoltà come le cugine francesi? Infatti, oltre agli scaffali vuoti nella zona dedicata al burro, inizia ad esserci carestia di biscotti e dei famosi croissant. Non bisogna dimenticare che la maggioranza dei dolci ha come ingrediente questo latticino. Bisognerà dire addio a cornetti e ai biscotti al burro?
Manca burro in Francia, pericolo per Italia ed Europa?
Lo scenario descritto dai francesi è grave: nei supermercati transalpini il burro sta diventando merce rara. Chi ne trova sugli scaffali pensa solamente a farne una buona scorta. In Europa il consumo è stabile, solo in Francia si sta verificando una situazione che metterebbe a rischio la produzione di croissant e biscotti, almeno per ora. Come già accennato, sono prodotti dolciari prepararti con il burro e di sicuro non si può sostituire questo ingrediente con l’olio di palma o quello di oliva. La riscoperta del burro rispetto ad altri grassi che l’avevano sostituito, esempio la margarina, ha portato grandi catene di fast food a reintrodurlo. McDonald’s, ad esempio, ha sostituito la margarina con il burro per infornare pancakes e muffin di qualità. Si introdurrà la margarina come surrogato nell’alimentazione francese?