L’Agenzia di Rating Fitch ha declassato il rating italiano da BBB+ a BBB pur tenendo stabile l’outlook. La motivazione del declassamento è l’instabilità politica italiana, l’iter rallentato delle riforme e soprattutto un fallito obiettivo italiano rispetto al Debito Pubblico. Si sono levate voci indignate dal Governo, dichiarazioni che parlano di preconcetti verso l’Italia, la richiesta di un controllo sulle agenzie di Rating e anche la proposta di un’Agenzia di Rating Europea, dato che le principali mondiali attualmente sono tre americane e una canadese.
Può darsi che ci siano preconcetti verso il nostro Paese ed è certo che una variazione in negativo del Rating penalizza la nostra economia attraverso un maggiore costo del denaro, dato che risulta minore ufficialmente la capacità di restituzione,la solvibilità come si dice. Andiamo a vedere cosa dice un altro organismo, questa volta Europeo, l’Eurostat, riconosciuta voce autorevole Europea, un po’ quello che il Governo Gentiloni richiede, in pratica: Secondo Eurostat nel 2016 il Deficit/Pil italiano si attesta al 2,4%, lo 0,1% in più di quanto previsto, al 2,3%, che non è un dato positivo per l’economia italiana. Sul fronte del debito, si registra un incremento, attestandosi al 132,6%.
Può anche essere che ci siano preconcetti verso l’Italia ma di sicuro le cifre parlano chiaro, senza preconcetto. A questo si aggiunga che il Governo Gentiloni va avanti ma la sensazione è che il suo destino sia legato ad un filo, quello della segreteria del PD e che il FMI, certamente non accusabile di essere di parte, ha gelato Gentiloni e Padoan che hanno basato il Def su un presupposto di crescita del Paese dell’1,1% mentre il FMI ha tagliato le stime allo 0,8% sia per il 2017 che per il 2018. A chi legge il giudizio.