Ci sono diverse tipologie di prodotti creditizi che permettono di ottenere la liquidità necessaria per realizzare un progetto di qualsiasi genere come un intervento di ristrutturazione della propria abitazione, l’acquisto di una nuova auto oppure per un’emergenza improvvisa. Tra le soluzioni meno conosciute ma che in realtà possono dimostrarsi estremamente utili c’è il prestito cambializzato. Si tratta di un finanziamento che prevede un meccanismo differente da quello classico, basato sul pagamento di cambiali che di fatto vanno a sostituire le rate mensili necessarie per il rimborso. Ma scopriamo nel dettaglio di cosa si tratta, come si ottiene e come funziona
Che cos’è il prestito cambializzato
Il prestito cambializzato ipotecario è una particolare tipologia di finanziamento che si discosta dal classico prestito personale per le forme di garanzia richieste dalla banca e per le modalità di pagamento del piano di ammortamento. Questo prodotto è soprattutto rivolto a quanti non riescono ad accedere ai più tradizionali finanziamenti come per l’appunto il prestito personale, il mutuo e la cessione del quinto. I motivi sono i più disparati come ad esempio l’assenza dei necessari requisiti di garanzia dal punto di vista reddituale oppure una condizione di cattivo pagatore che non consente di fruire dei canonici canali per l’accesso al credito.
Per tutte queste situazioni c’è comunque la possibilità di ottenere una liquidità che viene messa a disposizione in pochissimo tempo consentendo così di affrontare spese improvvise e non programmate. L’aspetto interessante è che il prestito cambializzato, durante la fase di istruttoria che serve alla banca per valutare le condizioni e quindi dare eventualmente il proprio nulla osta, di fatto non prevede una vera verifica.
La banca o chi per essa, non ha esegue delle valutazioni sulla precedente situazione debitoria del richiedente oppure sulla capacità di poter onorare il pagamento, perché il tutto viene gestito attraverso una garanzia fornita dalle cambiali. Siccome serve principalmente per ottenere liquidità per una spesa improvvisa e urgente, il prestito cambializzato rientra nella categoria dei finanziamenti personali non finalizzati per cui, in fase di istruttoria, non bisogna neppure indicare il motivo per il quale lo si richiede.
Che cos’è la cambiale
Alla base del prestito cambializzato c’è la cambiale. Si tratta di uno strumento molto utilizzato nei decenni passati, soprattutto nell’immediato dopoguerra, ma che per un motivo o per un altro era un po’ scomparso dallo scenario finanziario italiano. La cambiale è in estrema sintesi un titolo di credito che permette al creditore, che nel caso del prestito è rappresentato dalla banca oppure da un’agenzia finanziaria, di ottenere una forma di garanzia sul denaro prestato.
In pratica, quando il debitore non onora il pagamento entro le scadenze previste, automaticamente scatta il meccanismo per cui l’ente creditore potrà ottenere immediata esecuzione del pignoramento di beni intestati al beneficiario del prestito. La banca darà mandato ai propri incaricati di presentare la cambiale presso uno studio notarile per far protestare il debitore e quindi procedere con il relativo meccanismo di pignoramento. La legislatura italiana in merito prevede che la cambiale possa essere prodotta esclusivamente con due modalità. Innanzitutto, sotto forma di Pagherò per cui il debitore si impegna nel ripagare il prestito entro determinati termini.
La seconda opzione è scegliere una cambiale sotto forma di Tratta. In questo caso l’ente creditore fissa data e importo, imponendo il pagamento a favore di un terzo soggetto. La procedura prevede che durante il periodo di ammortamento il beneficiario del finanziamento riceva a casa una comunicazione per ricordare la scadenza del pagamento. Solitamente questo avviso arriva circa 10 giorni prima della data prefissata come termine ultimo e viene inviato ogni mese.
Caratteristiche e chi può richiedere il prestito cambializzato
Come tanti altri finanziamenti, anche il prestito cambializzato prevede delle spese extra rispetto agli interessi che vengono indicati in fase di sottoscrizione. In particolare, ci sono i costi relativi all’emissione della cambiale, i vari bolli, le commissioni bancarie, l’assicurazione per mettere al riparo la banca e chi per essa da ogni genere di rischio e infine i costi necessari per la registrazione dei contratti e per l’istruttoria.
Tutti questi elementi vengono valutati e caricati direttamente su ogni rata mensile. Essendo un prestito che viene preso in considerazione da chi non riesce, per mancanza di garanzie finanziarie oppure per uno status di cattivo pagatore, a avere un classico prestito può essere ottenuto da un’ampia gamma di profili. In primo luogo ci sono i lavori autonomi e liberi professionisti che solitamente hanno più difficoltà nel produrre documenti di garanzia finanziaria vista la tipologia di lavoro svolto. Per loro c’è anche la richiesta di sottoscrizione di una polizza assicurativa sulla vita.
Ci sono poi i dipendenti che dovranno provvedere ad offrire come forma di garanzia il TFR e quindi i pensionati che invece necessitano di una documentazione in cui si certifichi il loro diritto alla pensione. Infine, possono richiedere il prestito cambializzato anche altre forme di lavoratori come i lavoratori da poco assunti, disoccupati, precari, lavoratori stagionali e quanti non dispongono di una busta paga o comunque di un reddito che può essere dimostrato attraverso la produzione di certificati e documenti. In quest’ultima categoria bisogna però prevedere delle forme alternative di garanzia come la firma di un garante oppure l’ipoteca su un immobile di proprietà.
Il principale vantaggio del prestito cambializzato è quello di poter accedere al prestito anche senza busta paga e di disporre di una certa flessibilità per quanto riguarda la gestione del piano di rimborso. Lo svantaggio principale, invece, è che in caso di insolvenza viene subito avviata la procedura di protesto. Inoltre ci sono costi più elevati rispetto ai finanziamenti classici. Da considerare tra gli svantaggi anche alcune garanzie specifiche che, come abbiamo visto, possono essere relative all’obbligo di sottoscrivere una polizza sulla vita in caso di libero professionista e lavoro autonomo oppure l’iscrizione ad ipoteca di un bene immobile oppure mobile. Resta il fatto che questo prodotto, per caratteristiche e per costi, deve essere preso in considerazione soltanto quando non ci sono altre strade percorribili.