Quella in atto in Parlamento è un’azione che va oltre agli schieramenti: da più parti si stanno presentando proposte tendenti a riaprire i termini per consentire ai contribuenti di accedere alla definizione agevolata delle cartelle esattoriali che è scaduta il 21 aprile scorso. Torneremo a vedere le code e le veglie notturne davanti alle sedi Equitalia per riuscire a presentare la domanda?
Quante sono le persone che avrebbero voluto accedere e non sono riuscite? Nelle proposte che sono state presentate e che lo saranno nei prossimi giorni è prevista anche una maggiore diluizione dei pagamenti che sono stati determinati, obiettivamente, in termini un po’ stretti. Con le rate così ravvicinate, chi è in debito con lo Stato perché è in difficoltà economica, si vede costretto, suo malgrado a pagare di più di chi ha maggiore disponibilità, non potendo accedere alla rottamazione.
Certamente diluendo maggiormente la regolarizzazione molte più persone potrebbero accedere e lo Stato potrebbe realizzare introiti fiscali sicuramente più corposi di quanto non possano essere attualmente. Se verranno accolte tali proposte occorrerà anche rivedere le scadenza delle rate di chi ha già avuto accesso alla definizione agevolata, sarà un bel caos.