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Le fasi del sonno: quali sono e come variano con l’età

La qualità del sonno è fondamentale per la nostra salute. Per migliorarla è necessario conoscere bene di cosa si parla quando si nomina il ciclo del sonno.

La prima cosa da ricordare al proposito è l’esistenza di diverse fasi. Quali sono le fasi del sonno? Quanto durano? Nelle prossime righe, vediamo assieme le risposte a queste domande.

Fasi del sonno

Quando si parla di ciclo del sonno, è necessario chiamare in causa una continua alternanza tra la fase non-REM e la fase REM. La prima, nota anche con il nome di sonno tranquillo, si divide a sua volta in quattro sotto-fasi. La fase REM è invece conosciuta anche con il nome di sonno attivo.

Detto questo, vediamo assieme il percorso che vive una persona che si corica. Dopo essersi addormentato, il soggetto passa dallo stadio iniziale del sonno non-REM fino al secondo e, man mano che passa il tempo, al terzo e al quarto.

Una volta trascorso un lasso di tempo compreso tra i 70 e i 90 minuti, il sonno entra nella cosiddetta prima fase REM, caratterizzata da una durata pari a circa 15 minuti.

Una volta completata la prima fase di sonno REM, arriva alla conclusione il primo ciclo del sonno caratterizzato da una durata compresa tra gli 80 e i 100 minuti.

Nel corso di una notte di sonno si susseguono diversi cicli. La loro durata è costante. Una cosa che è bene sapere riguarda il fatto che, man mano che passa il tempo, viene incrementata la durata del sonno REM a discapito di quella della fase di sonno non-REM.

Quando si analizzano le varie fasi del sonno, è necessario chiamare in causa anche il cosiddetto sonno ipnopompico. Di cosa si tratta di preciso? Della fase immediatamente precedente al risveglio. Da non dimenticare è anche l’esistenza del sonno ipnagogico, ossia i momenti che precedono la cosiddetta caduta tra le braccia di Morfeo.

In entrambe le situazioni appena descritte, il soggetto può avere a che fare con dei fenomeni psichici conosciuti come allucinazioni ipnopompiche. Tra le situazioni appena descritte è possibile citare le situazioni in cui chi dorme ha l’impressione di essere guardata da qualcuno in piedi di fianco al letto.

Come mai si verificano questi fenomeni? Il motivo principale è legato alle alterazioni nella secrezione della melatonina, l’ormone che regola il ritmo sonno-veglia e che raggiunge il suo livello più alto nel corso della fase REM.

Cosa sapere sulle fasi del sonno nei bambini

Descrivere le fasi del sonno significa, per forza di cose, ricordare che variano con l’età. I bambini, infatti, hanno fasi del sonno differenti rispetto a quelle dei soggetti adulti e oggettivamente più brevi.

Le singole fasi sono caratterizzati da una durata di 50 minuti circa. Ecco spiegato il motivo per cui i bambini, soprattutto quando sono piccoli, tendono a svegliarsi spesso durante la notte.

Entrando nel dettaglio delle caratteristiche del sonno nei bambini, ricordiamo che, per la metà del tempo, i soggetti in età infantile dormono in fase REM.

Questa differenza tende a modificarsi man mano che il bambino procede con la crescita (i cambiamenti sono a sfavore della fase REM).

Quest’ultima con gli anni diventa sempre più breve dal punto di vista della durata fino ad arrivare alla situazione tipica dei soggetti adulti, contraddistinta da una fase REM che occupa circa il 15% del tempo trascorso tra le lenzuola.

Tornando un attimo alle peculiarità del sonno dei più piccoli, concludiamo ricordando che tende a regolarizzarsi attorno ai 6 mesi, quando i bimbi, sempre più in armonia con l’ambiente che li circonda, arrivano a dormire fino a 6 ore consecutive.

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