X
    Categories: Salute

Ricevere troppe email è dannoso per la salute?

I flussi copiosi di email sono consuetudine al giorno d’oggi. L’affermazione della tecnologia in ogni pratica sociale e quotidiana ha, infatti, conferito una maggiore importanza a diversi canali di comunicazione, tra cui la posta elettronica. Attualmente, la adoperiamo per qualsiasi cosa, dal lavoro allo studio, fino ad arrivare al puro svago, grazie alle newsletter, ad esempio.

Quel che è certo è che, avere una casella email ordinata risulti particolarmente gratificante. Chi lavora con la posta elettronica lo sa bene, ogni cartella deve essere ben organizzata, con le sole email importanti ad essere conservate. In generale, comunque, chi lavora a stretto contatto con i device tecnologici, necessita di un certo ordine sul desktop, così come sulla sopracitata posta elettronica, al fine di organizzare meglio le idee.

L’importanza sempre maggiore conferita alla posta elettronica, però, ha creato una nuova problematica, comune in ogni angolo del mondo. Parliamo dell’insostenibile situazione di avere caselle email intasate in cui, però, non è possibile eliminare nulla per timore o dimenticanza. In molti definiscono questo problema “irrisolvibile”, quando in realtà è necessario che anche le imprese si impegnino a contrastare gli invii a pioggia: è sufficiente un’attività di lead generation mirata per ridurre le email di troppo, risparmiare e convertire maggiormente. Scopriamo, comunque, di seguito, le implicazioni che una casella di posta elettronica satura, ha sulla salute umana.

Troppe email fanno male? I risultati dello studio

Sembrerebbe l’ennesimo fenomeno negativo destinato solo a crescere. L’intasamento delle caselle di posta elettronica dilaga in ogni angolo del globo e, per quanto soddisfacente possa essere, avere un indirizzo pulito e lineare rappresenta, per moltissime persone, un’impresa insormontabile. Occorrerebbe agire in questo senso, come attesta Cary Cooper, un docente della Manchester University quando intervistato dalla BBC.

I suoi studi, infatti, affermano che le troppe email vadano a ledere alla salute mentale e che possano portare a veri e propri crolli delle autodifese causati dallo stress eccessivo. Egli continua esplicando la sua visione del fenomeno e spiegando che, secondo lui, non esistano linee guida adeguate a rientrare da questa vera e propria emergenza comunicativa. Secondo il ricercatore, infatti, le email sarebbero dovute sparire con l’arrivo dei nuovi sistemi di messaggistica e che, inoltre, ognuno di noi le usi senza criterio.

Resta vero, comunque, che siano ben poche le persone che gestiscono la loro casella di posta elettronica in maniera adeguata e che, molto spesso, si incorra nelle problematiche stressanti citate in precedenza da Cooper.

Possibili soluzioni al problema

Questo fenomeno è stato contrastato in ampia misura da enti privati, Istituzioni pubbliche e imprese. Al di là delle sopracitate strategie di lead generation, infatti, paesi europei come la Francia hanno emanato una vera e propria legge volta alla diminuzione di questa pratica di mailing selvaggio, richiedendo di bandire le email al di fuori dell’orario di lavoro.

Molti ottimisti, poi, vedono l’obiettivo di azzerare le email non viste o quelle superflue come qualcosa di realizzabile. Secondo loro basterebbe soltanto prendere le redini della propria casella di posta, ovviamente prima della saturazione eccessiva e procedere con una pulizia attenta di ogni cartella. A tal proposito, sconsigliamo di tenere d’occhio i consigli di internet e, piuttosto, farlo in autonomia, gestendo il proprio account di posta elettronica punto per punto, anche email in entrata e in uscita, al fine di poter ripulire le varie caselle volta per volta.

Per trattare il proprio indirizzo di posta elettronica, comunque, consigliamo di farlo quando possibile, senza fretta e avendo prudenza, in modo da non rischiare di lasciare qualche contenuto di cui ho bisogno proprio qui. In ogni caso, basterebbe un pizzico di consapevolezza in più per non sfociare in problematiche più concrete.

Related Post