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Aboliti i compiti a casa, il progetto del MIUR in 166 classi

Il sogno degli studenti sta per diventare realtà: niente compiti a casa! È quello che prevede il progetto del MIUR che prende il via per il nuovo anno scolastico e che coinvolgerà le classi elementari e medie di cinque province italiane (Biella, Verbania, Milano, Torino e Trapani).

Niente compiti a casa ma si rimane a scuola tutto il giorno

Parte il progetto di sperimentazione didattica proposta dal pedagogista Raffaele Ciambrone, funzionario del MIUR. La proposta rappresenta una vera e propria rivoluzione perché al mattino si svolgeranno regolarmente le lezioni, mentre nel pomeriggio ci saranno attività di laboratorio. Al momento saranno cinque le province interessate per un totale di 166 classi tra elementari e medie.

L’obiettivo principale è quello di sviluppare un nuovo programma che si basa sui ritmi di apprendimento degli studenti e che si basa sull’alternanza delle attività intellettuali e manuali. In questo modo la gestione del tempo-scuola diventa più leggera per gli studenti e per i genitori. Dopo aver assimilato l’argomento a lezione, nel pomeriggio si ripassa insieme ai docenti. I compiti a casa dunque hanno le ore contate!

Zero compiti, come cambia la scuola italiana?

L’Italia guarda al modello della Finlandia e i diretti interessati dal progetto del MIUR si sono detti molto soddisfatti. La preside Rita Vineis dell’istituto comprensivo Biella II ha spiegato a Repubblica che la settimana scolastica sarà organizzata diversamente. Per due settimane gli alunni approfondiranno lo stesso argomento che sarà trattato in un’ottica interdisciplinare, in questo modo non saranno appesantiti dal carico dei compiti a casa. La maestra Susanna Rolando di Biella ha spiegato che nella scuola primaria per una settimana intera si studierà italiano, poi matematica. Al termine della sperimentazione gli studenti faranno un questionario per valutare l’apprendimento.

I compiti a casa sono inutili?

Su Facebook c’è un gruppo che conta 10.000 iscritti gestita da Maurizio Parodi, dirigente scolastico e autore del libro ‘Basta compiti!’ edito da Sonda. Lui è uno dei sostenitori più accaniti dell’inutilità dei compiti a casa che giudica una ‘perversione didattica’ degli insegnanti. Molti di loro si giustificano dicendo che gli studenti dimenticano quanto appreso in classe, ma a quanto pare lo studio domestico non serve a memorizzare nozioni che verranno dimenticate in breve tempo.

I compiti a casa sono una fissazione tutta italiana e anche la Francia si è adeguata al modello proposto dalla Finlandia con orari ridotti, meno giorni di lezione e zero compiti, almeno sino a 7 anni. Per chi resta indietro nell’apprendimento ci sono delle ore aggiuntive di lezione.

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