Le immagini della barriera corallina sono bellissime, presto potrebbero rimanere solo un ricordo. Gli esperti infatti hanno lanciato un allarme in seguito alla morte dei coralli nel 2016: “Servono politiche per mitigare il cambiamento climatico”.
Dove si trova la barriera corallina?
La Grande Barriera Corallina si trova nel nord dell’Australia e si estende per circa 2mila km. Gli scienziati sono arrivati ad una terribile conclusione dopo aver osservato le conseguenze delle temperature elevate registrate nel 2016: il 30% dei coralli sono “morti”. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature e per gli esperti il fenomeno dello sbiancamento dei coralli, provocato dal riscaldamento globale, è destinato ad espandersi.
Effetti del riscaldamento globale
Quanto accaduto in Australia è considerato un anticipo del destino delle barriere coralline tropicali. Terry Hughes, autore dello studio e direttore del James Cook University di Townsville (centro specializzato sulla barriera corallina alla) in Australia ha dichiarato: “Se non riusciremo a frenare i cambiamenti climatici e le temperature globali saliranno molto al di sopra dei due gradi, perderemo i benefici che forniscono a centinaia di milioni di persone”.
Sbiancamento della barriera corallina
Circa 1/3 delle barriere coralline sono state colpite dallo sbiancamento, gli scienziati del team di Hughes ha analizzato da vicino i coralli e ha dimostrato che l’effetto si è verificato tra marzo e aprile 2016. In concomitanza con la grande ondata di caldo alcuni coralli sono morti immediatamente, altri lentamente. Nick Graham, ecologista marino della Lancaster University sostiene che “lo studio dipinge un quadro desolante della vastità della perdita di corallo sulla Grande barriera corallina” e Tim McClanahan, zoologo della Wildlife Conservation Society di Mombasa, in Kenya sostiene che “ l’unico modo per evitare che questo fenomeno si verifichi ancora è quello di mettere in atto, a livello globale, politiche “per mitigare i cambiamenti climatici”, riducendo soprattutto le emissioni di carbonio”.