Il Partito Democratico deve essere rifondato. Dopo l’annuncio di Matteo Renzi che si dimetterà da Segretario dopo la sconfitta delle Politiche 2018 si aprono nuovi scenari inediti.
Il tweet di Carlo Calenda
Iniziano le manovre per la scelta del nuovo segretario del PD dopo le dimissioni di Matteo Renzi che ha annunciato che lascerà solo dopo la formazione del Governo. Il Partito Democratico non ha tempo per leccarsi le ferite ma deve rifondarsi e ci sono già “strani” movimenti. Carlo Calenda, Ministro dello Sviluppo Economico ha scritto su Twitter: «Non bisogna fare un altro partito ma lavorare per risollevare quello che c’è. Domani mi vado ad iscrivere al PD». Tempismo perfetto visto che Calenda aveva preferito non esplicitare le sue “simpatie” politica. Forse sarà proprio lui a prendere in mano la situazione di un partito in crisi da troppi anni e a colmare quel vuoto che lascerà Matteo Renzi. Nelle file dell’opposizione da tempo si vocifera dell’esistenza di un piano per traghettare il PD sino al congresso. Il leader della fase di transizione potrebbero essere Paolo Gentiloni o Walter Veltroni, ma dopo l’annuncio di Carlo Calenda cambia tutto. Sicuramente Michele Emiliano il governatore della Puglia che da tempo ambisce a guidare il Partito Democratico avrà avuto un sussulto leggendo il tweet.
Matteo Renzi fonda un nuovo partito?
Renzi aveva previsto che elezioni politiche 2018 avrebbero rappresentato un punto di svolta per il Partito Democratico. Forse non si aspettava questo risultato, gli italiani hanno bocciato il progetto del PD e hanno preferito votare, forse per protesta, il M5S e la Lega di Salvini. Di fatto si apre la Terza Repubblica ma lo scenario è inedito, chi ha vinto non ha i numeri per governare e gli italiani sperano nella lungimiranza del Presidente Mattarella. Il futuro di Mattero Renzi è altrettanto incerto, dopo aver conquistato un seggio al Senato e c’è chi sospetta che dopo le dimissioni dal PD lui e i suoi fedelissimi creeranno un nuovo partito, giusto in tempo per debuttare alle Europee. Renzi vuole raccogliere consensi tra i moderati. Ci riuscirà?