Le maestre avevano detto che il bambino era un bugiardo, ma lui di notte stava male e si svegliava. Il padre ha deciso di capire se era vero che subiva abusi in classe e ha installato una micropsia nella felpa.
Bambino vittima di abusi
Un ragazzino di 9 anni è stato vittima di abusi durante le lezioni. La storia è riportata dal quotidiano La Stampa e come si legge tra le righe è andata avanti per almeno 5 mesi. I fatti si sono verificati in una scuola elementare di un piccolo comune in Piemonte. Il piccolo la notte si svegliava all’improvviso e stava male, poi soffriva di nausea ed emicrania, disturbi tipici dello stress come ha confermato il pediatra al quale si sono rivolti. In effetti il bambino viveva una situazione difficile perché le maestre lo umiliavano in classe e anche i compagni ridevano di lui.
Le maestre consigliano lo psicologo
Il padre del bambino dopo aver ascoltato quello che succedeva a scuola e le umiliazioni che era costretto a subire, ha deciso di parlare con le maestre. Le docenti però si sono difese dicendo che l’alunno oltre ad essere un bugiardo insultava i compagni e infastidiva le bambine, consigliando al genitore di rivolgersi ad uno psicologo. Sappiamo benissimo che i genitori sono portati a dare ragione ai figli ma in questo caso non si trattava di un bugiardo patologico.
Microspia nella felpa
Nei vestiti del figlio sono state nascoste delle microspie. Talvolta improvvisarsi detective funziona. Ovviamente il bambino era all’oscuro del piano del padre. Per mesi e mesi ha ascoltato le registrazioni il sabato e la domenica e alla fine si è rivolto ad un legale per denunciare le maestre e l’istituto scolastico. Le registrazioni infatti sono la prova che le docenti hanno incitato i compagni di classe al bullismo, salvo poi negare tutto.