È morto Rosario Villari, lo studioso di 92 anni che in passato era stato deputato del Partito Comunista. Il comune di Cetona ha organizzato per domani una cerimonia omaggio.
Generazioni di studenti in lutto per la morte di Villari
L’hastag Rosario Villari è in tendenza da ore, tanti gli studenti che stanno twittando le foto dei manuali scritti dallo storico. Sicuramente Villari non era il tipico accademico lontano dalla scena pubblica, lo studioso sin dalla giovane età si è appassionato alla politica e a temi sociali. Originario di Bagnara Calabria in provincia di Reggio Calabria, aveva partecipato ai movimenti dei contadini che chiedevano la riforma agraria. I temi centrali dei suoi saggi vertevano tutti sul Sud e sulla questione meridionale. Sicuramente nelle librerie oggi andranno a ruba i suoi saggi più famosi come “Mezzogiorno e contadini nell’età moderna” (Laterza, 1961) e “Il Sud nella storia d’Italia” (Laterza 1961, seconda edizione aggiornata, 1978).
Chi era Rosario Villari?
Storico di formazione marxista, mai ortodosso e sempre riformista, Villari è stato uno dei membri del Comitato centrale del Partito Comunista e dal 1976 al 1979 è stato deputato della Repubblica Italiana. Ha studiato a Firenze seguendo le lezioni di Galvano della Volpe, un filosofo decisamente controcorrente capace di far dialogare il materialismo e l’esistenzialismo.
Rosario Villari ha preso anche delle posizioni coraggiose ma era noto sopratutto per i manuali di storia che molte generazioni di studenti hanno studiato e sottolineato. La prima edizione aveva venduto due milioni di copie, poi lo storico ha rivisto e aggiornato la versione pubblicata alla fine degli anni ’60 aggiungendo nuovi capitoli dedicati alla formazione dell’Europa. Il successo dei manuali di storia di Villari sono dovuti al fatto che dedicava molta attenzione alla storia sociale e, nell’era berlusconiana sono stati ‘accusati’ di essere il simbolo della cultura sinistra e della sua egemonia. Rosario Villari a tal proposito disse: «Io so che il giudizio storico nasce solo dalla libera ricerca svolta in una dimensione internazionale, nasce dal libero confronto delle idee, che la scuola deve recepire con la più piena e completa autonomia».