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Google localizzazione con cronologia disattivata: utente fa causa

Foto: ANSA

Google traccia i movimenti degli utenti anche quando la cronologia della localizzazione è disattivata. Lo ha stabilito un’indagine condotta da Associated Press e vidimata da un gruppo di ricercatori di Princeton. L’azienda di Mountain View adesso si trova in una posizione scomoda. La denuncia è partita da Napoleon Patacsil, cittadino californiano che si è rivolto alla corte federale di San Francisco e ha chiesto di avviare una class action contro Google.

Google ci spia?

Le pagine di assistenza di Google riportano che gli utenti possono disattivare la cronologia impedendo il tracciamento della localizzazione. Purtroppo tutto questo non corrisponde alla verità perché ci sono alcune app e browser che continuano a memorizzare le attività e gli spostamenti. Il 17 agosto, come riporta Wired, Google ha apportato alcune modifiche e ha evidenziato il fatto che alcuni servizi possono tracciare la posizione nonostante la disattivazione della localizzazione. Pactasil è riuscito a dimostrare alle autorità che nonostante avesse disattivato l’opzione era stato registrato dal dispositivo un suo viaggio a Manhattan. Google sarebbe uno “stalker” e contravviene al codice penale che impedisce il tracciamento elettronico.

Google viola la privacy

Dopo che è stato dimostrato che Google continua a tracciare i nostri spostamenti, la querela presentata offre diversi spunti di riflessione. L’azienda di Mountain View ha palesemente violato la privacy e ha abusato della fiducia degli utenti. La richiesta di class action a cui può aderire chiunque si basa su concetti etici e filosofici. La redazione del sito Gizmodo ha provato a contattare Google senza riuscirci. L’azienda ha solo modificato quelle pagine come risposta ai feedback negativi degli utenti. La causa potrebbe anche estendersi agli States se i giudici dimostreranno che gli utenti non sono riusciti ad accedere alle informazioni dei documenti di Google.

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