Ogni anno nel nostro paese ci sono circa 3.600 nuove persone amputate agli arti superiori, la maggior parte (almeno l80%) subisce l’amputazione per patologia legate all’età avanzata come il diabete senile. Inail e IIT hanno presentato oggi Hannes, la mano robotica. Il dispositivo è una mano protesica poliarticolata che e le dita si muovono naturalmente. Le cause delle amputazioni non solo solo anagrafiche ma ci sono anche infortuni sul lavoro e incidenti stradali a persone nel pieno della loro vita, per questo la protesi del futuro è stata perfezionata a tal punto che le differenze con la mano naturale sono pochissime.
Come funziona la mano robotica Hannes
Rinaldo Sacchetti del team scientifico IIT-Inail ha spiegato che “il progetto è partito dai bisogni delle persone, coinvolgendo oltre 50 persone in focus group. I bisogni emersi sono poi diventati la base del lavoro di ingegneri e medici, poi si è passati ai trial clinici”. Sacchetti ha aggiunto che “che grazie a protesi come questa, sarà possibile innalzare la qualità della vita delle persone amputate, non solo per restituire loro parte della mobilità perduta ma fino a ipotizzare un loro pieno rientro nella vita normale, compreso il mondo del lavoro”.
La mano artificiale infatti restituisce il 90% della funzionalità perduta ed è stata progettata per essere simile ad una mano reale. Il movimento infatti viene controllato pensando ai movimenti e senza trattamenti di tipo chirurgico perché considerati invasivi. La tecnologia adottata sfrutta gli impulsi elettrici delle contrazioni muscolari recepiti attraverso due sensori, poi algoritmi di intelligenza artificiali li rielaborano per interpretare il segnale partito dal cervello. Durante le operazioni di rimozione della parte residua dell’arto i chirurghi devono quindi prestare attenzione alla muscolatura altrimenti i sensori non si attivano.
Quando sarà in vendita la mano artificiale
Il prototipo della mano robotica Hannes non è ancora in vendita perché manca la parte dell’ingegnerizzazione ma i creatori intendono procedere quanto prima con la commercializzazione. La riduzione dei costi rispetto ad altri prodotti sul mercato rispetta le politiche di impegno dell’ente per migliorare le offerte extra-tariffario per gli assistiti. Il costo della protesi si aggira intorno a a 11-12 mila euro per la produzione di pochi prodotti ma in un’ottica europea o mondiale il costo può anche essere ridotto secondo il presidente dell’Inail.