La truffa realizzata ai danni di Spotify continua a fare le sue vittime… Spotify elimina i profili falsi o per meglio dire hackerati. Ma vi siete mai chiesti quali sono le altre App gratis per lo streaming musicale?
Spotify come funziona?
Negli ultimi cinque anni se ampiamente diffuso l’utilizzo di Spotify per lo streaming musicale. Sostanziali differenze tra Spotify per smartphone e per computer. Spotify come funziona? Come avete avuto modo di notare sono diverse le pubblicità che vengono inoltrate gli utenti di Spotify, ai quali viene spiegato che il servizio in abbonamento per una prima fase del trimestre viene dato assoli 0,99 centesimi e successivamente invece avrà un costo pari a 9 euro. Qualora non abbiate voglia di acquistare un abbonamento Spotify potrete continuare ad ascoltare la musica gratuitamente da PC potendo selezionare la vostra playlist e brani liberamente, smartphone invece solo in modalità casuale. L’ascolto però verrà interrotto ogni mezz’ora da alcuni annunci pubblicitari.
Spotify profili falsi, Perché vengono eliminati?
Nel corso delle ultime settimane però si è parlato più volte degli Spotify profili falsi. Secondo quanto reso noto dagli uffici dell’app per lo streaming musicale sembra che diversi utenti siano riusciti a trovare il modo per hackerare Spotify e realizzando così degli abbonamenti Premium, senza mai pagare così il compenso mensile. Questa manovra potrebbe danneggiare Spotify nel momento in cui verrà ufficializzata la sua azione in borsa, oltre il fatto che i profili falsi dimezzano nettamente i guadagni dell’azienda e vanno contro chi invece utilizza i proprio Spotify Premium in modo regolare.
App gratis per lo streaming musicale oltre Spotify?
In queste ultime ore però è stata pubblicata una notizia che sveglierebbe quali sono le altre app gratis da poter utilizzare per lo streaming musicale oltre Spotify. Le app in questione sono: Tubets che mixa le canzoni direttamente dai video YouTube l playlist Spotify; MusicUp che oltre lo streaming musicale trasmette anche video; JustHearlt che consentirebbe di ascoltare anche musica offline proprio lo stesso modo di spotify, inclusa la creazione di playlist da condividere, infine troviamo Jamendo e SoundCloud utilizzate spesso anche degli Artisti emergenti per condividere loro brani anche in modalità privata.