Sicurezza telematica, privacy e soprattutto no ai disturbatori. Forse sta qui la base del successo di WhatsApp? Pare proprio di si, visto che pian pino è riuscito ad avere la fiducia di oltre un miliardo e mezzo di utenti unici al mese. La sicurezza informatica infatti sta molto a cuore agli sviluppatori della app, che stanno attenti sempre a migliorarla e colpire gli hacker, sempre in agguato contro migliaia di utenti. Da oggi un nuovo aggiornamento è stato messo a disposizione contro i truffatori della rete.
WhatsApp e social network
Chissà se è stato l’arresto di 14 persone nel catanese, accusati di furto d’identità telematica con lo scopo di frode bancaria, la goccia che ha fatto traboccare l vaso e abbia spinto gli sviluppatori di WhatsApp, ma fatto sta, che gli attacchi di pishing, da oggi saranno più difficili da mettere a segno. Sono basati sulla creduloneria degli utenti, che spesso in buona fede, cadono nella rete dei pirati informatici, che anche con l’utilizzo di WhatsApp, cercano in tutti i modi di impossessarsi di dati sensibili, quali dati di accesso alle e-mail, social network con scopi non certo benefici, e anche, come facevano i 14 arrestati dalla polizia postale enea, rubare denaro agli ignari utenti.
Bloccare le catene di Sant’Antonio
La tendenza è in crescita, e il team di sviluppo della piattaforma di messaggistica istantanea si è sempre più allarmata. Nel portale della versione beta di WhatsApp, è stato comunicato che nelle prossime versioni dell’app per Android saranno introdotti degli strumenti che aiuteranno gli utenti a non abboccare più alle truffe e alle catene di Sant’Antonio.
WhatsApp e link pericolosi
Il sistema sfrutterà il ricco database nel cloud, che farà riconoscere automaticamente a WhatsApp i link pericolosi e discernerli da quelli affidabili, così da segnalarli all’utente. Per fare un esempio, se dovessimo ricevere un messaggio commerciale su biglietti aerei omaggio con tanto di link per farne richiesta, WhatsApp stesso avvertirà l’utente sulla pericolosità dello stesso messaggio, evitandoci di essere reindirizzati in dei portali web creati con l’unico scopo di leggere e registrare i nostri dati personali, utili per le truffe informatiche come il furto d’identità.